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Tachicardia sopraventricolare

La tachicardia sopraventricolare è la più comune forma di tachiaritmia. È caratterizzata da una frequenza cardiaca di 200-300 battiti/min

La tachicardia sopraventricolare può essere dovuta ad un focus autonomo, nel quale il ritmo è monotono, o ad un meccanismo da rientro, nel quale si può osservare un'improvvisa conversione da un ritmo anormale ad un ritmo sinusale

La tachicardia sostenuta è associata ad un riempimento ventricolare subottimale e ad una ridotta gittata cardiaca. Questo determina un sovraccarico atriale ed insufficienza congestizia. La tachicardia sostenuta di più di 200 battiti/min determina frequentemente idrope fetale. La combinazione di idrope ed aritmia ha una prognosi sfavorevole con una mortalità di circa l'80%

La valutazione Doppler del dotto venoso nel corso di una tachicardia sopraventricolare dimostra un'onda-a invertita con perdita della normale onda trifasica. Il primo segno di successo terapeutico è la ricomparsa del flusso venoso trifasico, seguita da un ritorno ad una frequenza cardiaca normale ed infine dalla risoluzione della cardiomiopatia da tachicardia sopraventricolare